Web Not West

Molto spesso, purtroppo, si viene a conoscenza di fatti molto spiacevoli legati al cattivo utilizzo di internet (o all’utilizzo di internet per finalità cattive). Internet tuttavia è uno strumento e in quanto tale non è né buono né cattivo, tutto sta nell’uso che ne facciamo. La chiave di tutto, sempre e comunque, è il libero arbitrio. Libero arbitrio figlio del cuore e della consapevolezza.

A riguardo mi piace ricordare la (positivamente) provocatoria e serissima candidatura di Internet al Nobel per la Pace 2010, proposta dal mensile Wired allora diretto da Riccardo Luna. Il concetto di base da trasmettere era (ed è) che Internet è un’arma di costruzione di massa, strumento prezioso grazie al quale molto è stato e si continua a fare per i diritti umani, per la pace e per il bene. Nel manifesto di Internet for Peace si leggeva che Internet non è una rete di computer, ma un intreccio infinito di persone e che ciascuno di noi, in rete, può essere un seme di non violenza.
Da qui bisognerebbe partire.

Sabato 15 febbraio, nell’aula Magna dell’Università Amedeo Avogadro di via Perrone 18 a Novara, alle 9 del mattino si svolgerà “Web Not West un workshop sul cyberbullismo, voluto dal Rotary Club Val Ticino e patrocinato dal Senato della Repubblica, dalla Provincia di Novara e dal Comune di Novara.
Non molto tempo fa Novara è stata scossa dal brutto episodio di Carolina, un’adolescente caduta vittima del cyberbullismo. Web Not West, che si svolge a Novara per rendere omaggio a Carolina, affronta il fenomeno del cyberbullismo per accrescere la sensibilizzazione rispetto al tema e considerarne le implicazioni socio-formative e i risvolti penali. Saranno anche presentati i risultati di alcune attività condotte a livello locale e nazionale e sarà la buona occasione per confrontarsi e mettere “in rete” idee ed esperienze. Durante il convegno sarà inoltre presentato un Disegno di legge allo studio della Commissione Diritti Umani.

Concludo citando ancora il manifesto di Internet for Peace, che spero verrà letto durante il convegno:
“La cultura digitale ha creato le fondamenta per una nuova civiltà. E questa civiltà sta costruendo la dialettica, il confronto e la solidarietà attraverso la comunicazione. Perché da sempre la democrazia germoglia dove c’è accoglienza, ascolto, scambio e condivisione. E da sempre l’incontro con l’altro è l’antidoto più efficace all’odio e al conflitto.

Facciamo in modo che tutti ne siano consapevoli e, qualunque cosa decidano di fare nella loro vita, lo facciano per la pace.

Oltre all’Univestità che ospita il workshop, nell’iniziativa sono coinvolti moltissime realtà del territorio e nazionali: il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, l’Autorità Garante della privacy, la Polizia Postale e delle Telecomunicazioni, Save The Children, Telefono Azzurro, l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte, l’Ufficio scolastico provinciale Novara, le Associazioni e le autonomie scolastiche.

Show CommentsClose Comments

Leave a comment